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Immagine del redattoreGualtiero Alberto Grimaldi

Crisi d'impresa: le nuove responsabilità degli amministratori

Preambolo

Il Codice della Crisi d'Impresa, entrato in vigore nel 2019, ha introdotto importanti modifiche al Codice Civile, con rilevanti implicazioni pratiche per gli imprenditori e gli amministratori di società.


In particolare, la principale novità è rappresentata dalla revisione dell'art. 2086 c.c. che ora, nella nuova rubrica "Gestione dell'impresa", pone a carico degli amministratori l'obbligo di istituire assetti organizzativi adeguati per la tempestiva rilevazione dello stato di crisi e l'adozione di idonee misure correttive (art. 2086 co. 2 c.c.).


Tale previsione, entrata in vigore nel marzo 2019, sarà integrata dal 1° gennaio 2024 dall'art. 2086-bis c.c. che dettaglierà il contenuto dell'obbligo, estendendolo anche alle imprese individuali (art. 3 co. 1 Codice della Crisi d'Impresa).

In particolare, gli amministratori saranno tenuti ad implementare specifici assetti organizzativi, procedure e strumenti di rilevazione precoce della crisi (art. 13 Codice della Crisi d'Impresa), oltre a monitorare costantemente la situazione economico-finanziaria dell'impresa (art. 13 Codice della Crisi d'Impresa).


Quindi cosa cambierà?

Le principali implicazioni pratiche sono:

  • Obbligo di riorganizzare modelli e processi interni per gli amministratori (art. 2086 c.c.);

  • Maggiori responsabilità in caso di omessa o tardiva rilevazione della crisi (art. 378 Codice della Crisi d'Impresa);

  • Limitazione della responsabilità limitata in caso di violazione dell'art. 2086 c.c. (art. 2476 c.c.);

  • Necessità di dotarsi di sistemi di allerta anicipata (art. 3 Codice della Crisi d'Impresa);

  • Dovere di gestire la crisi in modo corretto e trasparente.


Come posso prepararmi adeguatamente?

Per adeguarsi alle modifiche, le imprese dovranno:

  • Aggiornare assetti organizzativi e introdurre strumenti di rilevazione precoce della crisi (art. 3 Codice della Crisi d'Impresa);

  • Monitorare costantemente la situazione economico-finanziaria (art. 13 Codice della Crisi d'Impresa);

  • Predisporre piani di risanamento (art. 56 e ss. Codice della Crisi d'Impresa);

  • Valutare soluzioni concordate in caso di crisi reversibile (art. 11 e ss. Codice della Crisi d'Impresa);

  • Considerare la possibilità di adottare soluzioni volte alla protezione del patrimonio personale dell'imprenditore.

Le nuove norme comportano dunque maggiori responsabilità ma anche nuovi strumenti per gestire in modo efficiente le situazioni di difficoltà, evitando aggravamenti e preservando la continuità aziendale. Una sfida importante per il mondo imprenditoriale.

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